L’ernia del disco è conosciuta anche come “ernia o prolasso discale”. Questa affezione consiste nella rottura di un disco vertebrale che, aprendosi, causa la fuoriuscita di materiale discale che va a comprimere i nervi della colonna vertebrale circostanti. Alcuni medici ritengono che una soluzione possa essere la sostituzione chirurgica del disco malato con uno artificiale. Le terapie alternative all’intervento chirurgico possono essere: infiltrazioni peridurali o foraminali fatte da un medico specialista in Terapia del dolore. Oppure sottoponendosi alle terapie di Fisioterapia specifiche per ernia del disco, con massaggi, trazioni, allungamenti, rieducazione posturale ed esercizi dedicati.

Il dolore e i sintomi dovuti all’ernia discale sono problemi piuttosto comuni senza distinzione di genere e tutto sommato neanche d’età. La colonna vertebrale è formata da molteplici strutture anatomiche, tra cui muscoli, ossa, legamenti e articolazioni. Ogni struttura presenta delle terminazioni nervose in grado di rilevare il dolore quando insorge.

Cosa sono i dischi invertebrali:

Il disco intervertebrale è una giunzione fibrocartilaginea che connette due vertebre adiacenti. Consente un movimento limitato tra le vertebre, a flessione e ad estensione nei piani coronale e sagittale e una relativa torsione. Il disco intervertebrale forma un’articolazione tra le ossa presenti nella colonna vertebrale, consentendone il movimento. Quando il rivestimento esterno del disco si rompe, il nucleo polposo può fuoriuscire dalla propria sede causando un’erniazione del disco.

Le cause:

Purtroppo, con l’inesorabile passare degli anni, i dischi della colonna vertebrale possono perdere progressivamente flessibilità ed elasticità. In questa degenerazione i legami che circondano il disco diventano fragili, quindi più soggetti alla lacerazione. I legamenti che circondano il disco diventano fragili e possono lacerarsi più facilmente. Un’ernia del disco può comprimere i nervi spinali circostanti (radiculopatia) o il midollo spinale (mielopatia), causando sintomi dolorosi.

Con il passare degli anni, i dischi della colonna vertebrale possono perdere flessibilità ed elasticità.

L’ernia discale cervicale:

La seconda tipologia di ernia più comune è quella comunemente detta ernia discale, in cui si verifica la rottura dell’anulus di un disco intervertebrale, con o senza fuoriuscita del nucleo polposo, nella zona cervicale. Nell’80% dei casi, i segmenti interessati sono quelli compresi tra le vertebre C6-C7 e C5-C6.

Si manifesta con dolore al collo e alla spalla, dolore irradiato al braccio, intorpidimento e formicolio al braccio o alla mano. Il dolore può essere diffuso, intenso e difficile da localizzare, oppure acuto, bruciante e facilmente localizzabile.

In genere, il dolore alle braccia o al collo costituisce il primo segno di irritazione delle radici nervose dovuta a problemi alla cervicale. Mentre se c’è anche l’intorpidimento, il formicolio e la debolezza a livello muscolare è un segnale che indica l’insorgenza di un problema più grave.

Il principale disturbo che si avverte in caso di ernia discale nella colonna vertebrale è un dolore acuto e tagliente. In alcuni casi, possono essersi verificati in precedenza episodi di dolore localizzato, che parte dalla colonna vertebrale e prosegue fino all’arto inferiore a cui è deputato il nervo coinvolto.

Il dolore viene, in genere, descritto come intenso e acuto e spesso peggiora quando raggiunge l’arto inferiore interessato. L’insorgenza del dolore per via di un’ernia discale può verificarsi improvvisamente o può essere preceduta da una sensazione di rottura o di scatto a livello della colonna vertebrale.

Naturalmente, anche in questi casi L’invecchiamento e il deterioramento della colonna vertebrale possono aumentare le probabilità che si sviluppi un’ernia del disco, che può essere causata anche da un’eccessiva attività fisica o da una lesione della colonna.

Come si effettua una diagnosi?

La prima cosa da fare è un esame obiettivo completo della colonna vertebrale, delle braccia e degli arti inferiori. Gli aspetti da osservare sono la flessibilità, l’ampiezza dei movimenti e segni che suggeriscano un danneggiamento delle radici nervose o del midollo spinale a causa di un’ernia del disco. Poi un’anamnesi da parte del paziente per descrivere dettagliatamente sintomi come dolore, intorpidimento, formicolio e debolezza. Potrebbe essere necessario ricorrere ad accertamenti diagnostici strumentali, quali la radiografia o la risonanza magnetica (RM). Questi esami consentono di visualizzare la posizione e la gravità dell’ernia.

Come si cura una ernia discale?

L’ernia del disco lombare può essere curata con intervento chirurgico ma anche con terapie e trattamenti conservativi (farmaci, ozonoterapia e fisioterapia) chirurgici e mini-invasivi. Scegliendo la terapia conservativa ci si deve dare un periodo di tempo necessario di tre mesi. Superato tale periodo se il percorso terapeutico conservativo non ha prodotto alcun risultato sarà allora necessario intraprendere il percorso chirurgico. 

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