Dopo un intervento chirurgico di protesi all’anca, va fatta un’attenta e mirata riabilitazione dell’anca con esercizi di fisioterapia. Questa fase sarà estremamente importante per il recupero funzionale e per la riduzione dei tempi del recupero stesso. Se ben fatta, questa fase consentirà un graduale stato di ritorno all’autonomia e quindi ad una indipendenza futura.

Quale riabilitazione fare? E per quanto tempo?

Questo delicato intervento chirurgico prevede un programma post operatorio fatto da esercizi da fare con attenzione e alcune raccomandazioni su cose da non fare. Sebbene il decorso post operatorio è molto più breve di una protesi al ginocchio, la riabilitazione per protesi all’anca varia dalla 8 alle 10 settimane. Le sedute di fisioterapia devono avere una cadenza di 2-3 volte alla settimana. Devono iniziare, se non ci sono complicazioni post-operatorie, già nelle successive 48 ore dall’intervento. In questa prima fase vanno eseguiti, naturalmente non in completa autonomia, dei cauti movimenti di estensione e flessione della caviglia e del ginocchio.

Poi, superata la prima necessaria fase, inizierà la riabilitazione vera e propria, ma sempre sotto stretto controllo del fisioterapista. Gli esercizi saranno di recupero dell’escursione articolare dell’anca operata, in modalità attiva e passiva. L’escursione articolare è il movimento libero dell’articolazione con la sua massima apertura e chiusura. A questi esercizi si affiancheranno quelli di ginnastica respiratoria e quelli di rafforzamento dell’anca.

La degenza ospedaliera di solito ha una durata di circa 5 giorni, poi il paziente viene dimesso per proseguire un percorso riabilitativo personalizzato. L’aspetto fondamentale da tenere ben presente è che il recupero sarà fisico e mentale. Queste due componenti consentiranno, se ben fatte un graduale ritorno alle normali attività quotidiane.

Quali movimenti da non fare dopo l’intervento di protesi d’anca.

La prima importante raccomandazione è quella di fare molta attenzione, appena dopo l’intervento, a una serie di movimenti da evitare o da compiere in modo diverso dal solito. Questo per non compromettere la riabilitazione totale, per evitare la lussazione delle componenti protesiche. Bisogna sempre tenere bene a mente che la “nuova articolazione dell’anca e, quanto meno nella primissima fast post operatoria, non protetta, almeno fino a quando la muscolatura dell’arto inferiore non avrà riacquistato trofismo muscolare.

Quello da non fare:

  • non flettere la gamba operata oltre i 90 gradi;
  • non ruotare la gamba operata verso l’interno;
  • non incrociare le gambe, né da seduti né in posizione supina;
  • non stare in posizione eretta prolungata;
  • evitare di camminare a lungo su terreni sconnessi per non usurare precocemente la protesi.

Altra importantissima attenzione va posta nello stile di vita sano seguendo un regime alimentare equilibrato. Bisogna assolutamente fare attenzione al peso, non bisogna aumentarlo per non caricare troppo sugli atri, compromettendo così il risultato dell’intervento chirurgico.

In casa è bene evitare i fattori di rischio:

  • rimuovere tappeti, zerbini o altri oggetti per evitare il rischio di caduta;
  • non usare una doccia non accessoriata e non sedersi in fondo alla vasca;
  • utilizzare in questa prima fase di recupero un calzascarpe per infilarsi calzini e calzature;
  • dormine con un cuscino tra le gambe e non stendersi sul lato operato;
  • non guidare prima di 1 mese dall’intervento, prima di iniziare chiedete l’autorizzazione del medico;
  • evitare le sedie basse.

riabilitazione

La musica è per l’anima quello che la ginnastica è per il corpo”

PLATONE

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“È ingrato chi nega il beneficio ricevuto;
ingrato chi lo dissimula; più ingrato chi non lo restituisce; più ingrato di tutti chi lo dimentica”

LUCIO ANNEO SENECA

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“Le rughe della vecchiaia formano le più belle scritture della vita, quelle sulle quali i bambini imparano a leggere i loro sogni.”

MARC LEVY

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“… e se un giorno non ti riconoscerà, tu tieni la sua mano nella tua. Le basterà.”

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